FONDAZIONE ARCHIVIO LUIGI NONO ONLUS
Variazioni canoniche sulla serie dell’op. 41 di Arnold Schoenberg
Data di composizione: 1950
Organico: Ottavino, Flauto, Oboe, Corno Inglese in Fa, Clarinetto piccolo (Mi♭), Clarinetto (Si♭), Clarinetto basso (B♭), Sassofono Soprano (Si♭), Controfagotto; Tromba in Do, 1° Corno in Fa, 2° Corno in Fa, Trombone Tenore; Arpa, Pianoforte; Timpani, Piatto sospeso, Tam-Tam piccolo, Tam-Tam medio, Tamburo militare, Cassa chiara, Gran cassa (disposta orizzontalmente); 4 Violini, 4 Viole, 4 Violoncelli, 2 Contrabassi (con 5 archi)
Dedica: “Dopo la 1a esecuzione assoluta / la partitura sparì. / Dopo anni ritrovai tutto il materiale d'orchestra dal quale ho trascritto questa partitura / com'era / con minime aggiunte che sono tra parentesi quadre [ ] e precisazioni di tempi. / Oggi dedico questa mia prima partitura [1950] a Wolfgang Steinecke intelligenza appassionata dei / nuovi pensari musicali con memore affetto con nostalgia infinita / Luigi Nono / Gennaio 1985 Freiburg a.B. - Venezia”
Durata: 21’
Editore: Ricordi, 133874 (1985)
Prima esecuzione assoluta: Darmstadt, 27 Agosto 1950; Ferienkurse für Neue Musik, Orchester des Landestheaters Darmstadt, Dir. Hermann Scherchen
Seconda esecuzione: Berlino, 21-09-1985, Berliner Festwochen 1985; Sinfonieorchester des SWF, Michael Gielen – direttore
Nono esordì ai Ferienkurse di Darmstadt nel 1950 con la sua opera n. 1, le Variazioni canoniche sulla serie dell'op. 41 di Arnold Schoenberg. Il lungo brano per orchestra di archi, percussioni e fiati arricchiti dal particolare timbro del sassofono soprano, che per il suo tono "narrativo" richiama in molti punti lo Sprechgesang dell'Ode a Napoleone di Schoenberg, è suddivisa in quattro sezioni ben distinte: Largo veramente, Andante moderato, Allegro violento, Lento. La serie schoenberghiana viene presentata nella sua interezza solo nel movimento finale (batt. 244 sgg.) dove il sassofono articola un lungo recitativo su un contrappunto degli archi basato sull’inversione trasposta della serie. A parte questo episodio Nono utilizza solamente frammenti della serie che, divenuti unità semantiche a sé, danno origine a figurazioni autonome. Ma soprattutto il tratto saliente di questa serie, cioè il regolare alternarsi di due unici intervalli – la seconda minore e la terza maggiore – e le molte possibilità di formare triadi maggiori e minori, non viene tenuto in considerazione da Nono. Egli opera piuttosto sui caratteri espressivi dell’originale, ritraducendo in una semanticità propria gli strati di significato creati da Schoenberg. Per esempio il movimento iniziale Largo vagamente, con le sue micromelodie che si insinuano stentando a formare un vero e proprio tessuto musicale, richiama l’inizio grave dell’Ode. Il terzo movimento Allegro violento ripropone attraverso l’inquietante presenza delle percussioni il tema della guerra e del trionfo dell’irrazionale brutalità.
Tuttavia vi è un aspetto fondamentale dell’Ode a Napoleone che viene conservato e potenziato da Nono: la tecnica della variazione. In quest’opera centrale dell’ultima fase di Schoenberg i decorsi seriali rigorosi cedono il passo al principio della "variazione evolventesi" che il musicista viennese aveva studiato in Brahms e Mahler: i motivi principali sono costituiti da cellule intervallari contraddistinte da certe caratteristiche generali ma aperte a continue modificazioni. A questo principio ricorre Nono per costruire trame canoniche che alle volte possono interessare anche elementi minori come un colore, un trillo, una struttura ritmica indipendentemente dalle altezze.
Gianmario Borio
(tratto da Nono a Darmstadt. Le opere strumentali degli anni Cinquanta; in AA.VV., Nono, a cura di Enzo Restagno, E.D.T. Musica, Torino 1987, pp. 81-82)
Dopo la prima esecuzione assoluta
la partitura sparì.
Dopo anni ritrovai tutto il materiale d’orchestra dal quale ho trascritto questa partitura
com’era
con minime aggiunte che sono tra parentesi quadre [ ] e precisazione di tempi.
Oggi dedico questa mia prima partitura (1950)
a Wolfgang Steinecke intelligenza appassionata dei nuovi pensari musicali
con memore affetto con nostalgia infinita.
Luigi Nono
Gennaio 1985 Freiburg a. B. – Venezia
(Dall'Edizione Ricordi, 133874, 1985)
- Gianmario Borio, Nono a Darmstadt. Le opere strumentali degli anni Cinquanta, in: "Nono", a cura di E. Restagno, EDT, Torino, 1987, p. 77-101
- Maurizio Romito, Luigi Nono: Variazioni canoniche, in: "Mitteilungen der Paul Sacher Stiftung", n. 3, Januar 1990, p. 12-14
- Veniero Rizzardi, Verso un nuovo stile rappresentativo. Il teatro mancato e la drammaturgia implicita, in: "La nuova ricerca sull'opera di Luigi Nono", (Archivio Luigi Nono - Studi, Fond. G. Cini - Studi di musica veneta), Leo S. Olschki, Firenze, 1999, p. 35-53
[CD] Astrée E 8741, 1990
Interpreti: SO des SWF; dir. Michael Gielen Note: Registrazione dal vivo a Strasburgo, 17/09/1989 |
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[CD] Disques Montaigne, 2000
Interpreti: Orchestra Sinfonica della Germania del Sud Ovest; dir. Michel Gielen Note: Registrazione del gennaio 1990 |
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[CD] WWE 1CD 31822, 2001
Casa discografica: Col legno Interpreti: Mark Kaplan, violino; Sinfonieorchester Basel; dir. Mario Venzago |