FONDAZIONE ARCHIVIO LUIGI NONO ONLUS
Musica-Manifesto n. 1: Un volto, del mare – Non consumiamo Marx
Data di composizione: marzo-aprile 1969
Organico: 1 Soprano, 1 Voce
Durata: Un volto, del mare 16'46''; Non consumiamo Marx 17'36''
Editore: I Dischi Del Sole - Edizioni del Gallo (licenza di G. Ricordi)
Prima esecuzione assoluta: Chatillons sous Bagneaux, 17 maggio 1969
Soprano: Liliana Poli; Voce: Kadigia Bove (Un volto, dal mare); Edmonda Aldini (Non consumiamo Marx)
Nota: dedica a Carlos Franqui, rivoluzionario poeta cubano
Il nastro è stato realizzato presso lo Studio di Fonologia Musicale di Milano della Rai; tecnico: Marino Zuccheri
Scrive Luigi Nono che il sottotitolo Musica manifesto n. 1 dato a Non consumiamo Marx (1969), serve per “precisare l’intenzione e la finalità di questa musica da strada per un pubblico altro sulla strada per una provocazione e agitazione (Peter Schneider) della coscienza della lotta in strada per un nuovo intervento radicato ai moti di strada di lotta di classe” (testo di presentazione accluso al disco).
Si tratta di una vasta opera in due parti composta sotto la spinta dei moti operai e studenteschi del ’68: la prima, Un volto, e del mare, per voci e nastro magnetico, utilizza il testo di una poesia di Cesare Pavese (Mattino); la seconda, che dà il titolo all’insieme (non consumiamo Marx, appunto) sempre per voce e nastro, ricorre a testi tratti dalle scritte murali parigine in occasione del Maggio francese (1968) e documenti della contestazione contro la Biennale veneziana dello stesso anno, e si giova di registrazioni di strada ricavate dal vivo durante le manifestazioni e le lotte.
L’appello a una pienezza di partecipazione, cioè l’utilizzazione di tutti gli stimoli in senso lato conoscitivi, può fare appello anche, senza frustrazioni, al polo del lirismo. Perciò in Un volto, e del mare la ricerca di combinazioni sonore, l’intersecarsi di canto e recitazione elaborati elettronicamente, non si adagia nel frammentismo. Gli struggenti echi monodici, i sospesi intrecci vocali, così vicini al mondo espressivo delle grandi pagine noniane 1956-60, si inscrivono in un arco di fine delineazione. La poeticissima trama pare piuttosto percorrere lo spazio temporale con segni sonori essenziali emergenti da grandi campiture madreperlacee di ondulata flessibilità. Si veda infatti come la stupefazione timbrica iniziale evolva quasi impercettibilmente, nel corso di Un volto, e del mare (pur senza mai sfilacciare l’ordito) verso intensificate figurazioni e stratificazioni, che già si intravvedono e prendono consistenza verso la metà del brano.
La seconda parte, Non consumiamo Marx, utilizza in larghissima misura materiali di strada, ossia registrazioni dal vivo delle lotte contestative, di suoni, canti, urla, vocii, equivalenti sonori di “gesti” rivoluzionari, elaborati in sede di studio fonologico e frammisti, nel montaggio magmatico dei gruppi, a campioni di “musica” nell’accezione convenzionale del termine.
L’ascoltatore è trascinato nel vivo della mischia, aggredito dal marasma fonico che a ondate discontinue si rovescia nello spazio acustico in modi sempre cangianti, con impressionante torrenzialità. I grumi fonici, l’impatto delle diverse sorgenti sonore, la loro accumulazione parossistica, i parlati individuali che solcano il mareggiare dello sfondo materico con apodittiche affermazioni ideologiche e umane, le improvvise insorgenze “musicali”: tutti elementi che non sono affatto assaporati in sé e per sé, come blocchi indipendenti, ma cementati l’uno nell’altro con una tecnica di montaggio di tipo filmico. Sarebbe perciò erroneo attribuire l’uso di reperti esistenziali e materiali di strada ad una volontà di fare scandalo: Nono non punta affatto alla decodificazione come fine ultimo: non è l’inaccettabilità della sua opera da parte dell’ascoltatore “borghese” a interessarlo, bensì l’accettabilità da parte di ascoltatori del tutto nuovi, diversi.
Certamente non a caso egli ha parlato spesso della strada, della fabbrica, come di luoghi tipici da cui nasce un nuovo folclore proletario. Registrando suoni e rumori dell’Italsider, davanti alla Biennale, o utilizzando scritte murali, Nono si comporta forse (in senso ovviamente molto lato) analogamente a un Bartòk quando girava dall’Ungheria all’Asia minore per ricercare con rigore scientifico un legame musicale (sonoro) autentico con l’anima contadina.
Decisivo e sostanziale è il riconoscimento della complementarietà dialettica dei modi di comportamento nelle due sezioni dell’opera: momento dell’amore e momento della lotta, abbandono al sogno, all’esperienza felice del rapporto e azione rivoluzionaria, partecipazione civile, non sono termini antitetici, in quanto presuppongono il pieno esercizio delle facoltà di cui l’uomo dispone. Il passaggio dal sogno-amore (il Mattino pavesiano) alla lotta, non muta insomma soggetto e oggetto della rappresentazione: l’uomo che, determinato dalla natura e dalla storia, a sua volta interviene nella storia per volgerla a significati positivi.
I legami che uniscono in una reciproca dialettica Un volto, e del mare e Non consumiamo Marx e che impediscono una troppo schematica opposizione di sezioni giustapposte (un A lirico e un B materico-informale, “non musicale”) si riscontrano nel concreto farsi strutturale della composizione, a livello linguistico: il concetto noniano di amore nella lotta e lotta nell’amore, di integrazione dei diversi momenti, si coglie nelle immagini comuni alle due parti della composizione, nella loro complementarietà e fusibilità.
Non è solo il fatto che per esempio parole di Cesare Pavese si trovano anche nelle scritte murali a cementare vicendevolmente Un volto, e del mare, e Non consumiamo Marx: i sibili, il colore “fischiante” dei campi elettronici, che nel primo brano coincidevano con l’immagine suggerita dal verso iniziale della poesia pavesiana (“La finestra socchiusa contiene un volto”), viene accolto e subito dialettizzato strutturalmente a livello musicale allorché prepara la necessaria tensione, la necessaria attesa per la scritta murale che apre la seconda parte: “Ouvrez les fenêtres de votre coeur”. Così l’espressività “tutta musicale” del dato sonoro caratterizzante la prima parte si insinua nella trama della seconda, talora lasciandosi sommergere dai materiali acustici di strada, talora insorgendo d’improvviso.
Armando Gentilucci
Testo tratto dal programma di sala pubblicato in occasione dell’esecuzione entro la Stagione Sinfonica d’Autunno (Teatro Comunale di Bologna, Stagione Sinfonica d’Autunno 1972).
1969. Fiesole, Teatro romano, XXII estate fiesolana, Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Fiesole, mercoledì 9 luglio 1969 (Prima esecuzione in Italia).
Personaggi e Interpreti: Liliana Poli - soprano, Kadigia Bove – voce, Studio di Fonologia Musicale della RAI di Milano.
1970.L’Aquila, Auditorium, XXIV stagione, Società aquilana dei concerti, domenica 15 marzo 1970 (musiche di Luigi Nono presentate dall’autore).
Personaggi e Interpreti: Liliana Poli - soprano, Kadigia Bove – voce, Studio di Fonologia Musicale della RAI di Milano.
1970. Amsterdam, Concertgebouw, Actuele muziek, Holland Festival '70, 25 giugno 1970.
Personaggi e Interpreti Liliana Poli - soprano, Kadigia Bove – voce, Studio di Fonologia Musicale della RAI di Milano.
1971. Ferrara, Teatro comunale, Rassegna dei gruppi teatrali della regione, Comitato cittadino manifestazioni culturali e artistiche di Ferrara/Ater Teatro Comunale di Ferrara, 24 marzo 1971.
Libera edizione/rappresentazione scenica a cura del collettivo teatrale "Die Spieler" condotta sulla base delle musiche di Non consumiamo Marx e corredata da altri materiali di lotta. Manca l'anno che emerge dalla dichiarazione alla SIAE; cfr. la lettera di Ricordi a Nono del 24-12-1971. Lo spettacolo viene rappresentato a Modena (17 marzo), Bologna (18 marzo), Ferrara (24 marzo), Reggio Emilia (17 aprile), Parma (da definire).
Personaggi e Interpreti: Liliana Poli, Kadigia Bove, Edmonda Aldini - voci, Collettivo teatrale "Die Spieler".
1971. Montevideo, Uruguay, Teatro de la Alianza Francese, Música Nueva – Concierto 18, Núcleo Música Nueva Sociedad Uruguaya de Música Contemporánea, 7, 8, 9 agosto 1971.
Personaggi e Interpreti: Liliana Poli - soprano, Kadigia Bove – voce, Studio di Fonologia Musicale della RAI di Milano
1971. Cerro del Toro,Uruguay, Primer Curso Latinoamericano de Musica Contemporanea, SUMC (Sociedad Uruguayana de Música Contemporánea), 12 settembre 1971.
Personaggi e Interpreti: Liliana Poli - soprano, Kadigia Bove – voce, Studio di Fonologia Musicale della RAI di Milano.
1972. Bologna, teatro Comunale, Stagione Sinfonica d'autunno 1972, Ente autonomo Teatro Comunale Bologna, 28 ottobre 1972
Personaggi e Interpreti: Diego Masson (Direttore), Fulvio Angius (Maestro del Coro), Liliana Poli (Soprano), Kadigia Bove (Voc recitante), orchestra sinfonica e coro dell' ente autonomo teatro comunale di Bologna.
1975. Torino, Unione Musicale, 28 aprile 1975
Personaggi e Interpreti: Liliana Poli - soprano, Kadigia Bove – voce, Studio di Fonologia Musicale della RAI di Milano.
1975. Pisa, Incontri con musicisti italiani contemporanei, Scuola Normale Superiore di Pisa, 6 maggio 1975.
Personaggi e Interpreti: Liliana Poli - soprano, Kadigia Bove – voce, Studio di Fonologia Musicale della RAI di Milano.
Non consumiamo Marx (Musica-manifesto n.1)
TESTI
MATTINO (1969)
La finestra socchiusa contiene un volto
sopra il campo del mare. I capelli vaghi
accompagnano il tenero ritmo del mare.
Non ci sono ricordi su questo viso.
Solo un’ombra fuggevole, come di nube.
L’ombra è umida e dolce come la sabbia
di una cavità intatta, sotto il crepuscolo.
Non ci sono ricordi. Solo un sussurro
che è la voce del mare fatta ricordo.
Nel crepuscolo l’acqua molle dell’alba
che s’imbeve di luce, rischiara il viso.
Ogni giorno è un miracolo senza tempo,
sotto il sole: una luce salsa l’impregna
e un sapore di frutto marino vivo.
Non esiste ricordo su questo viso
Non esiste parola che lo contenga
o accomuni alle cose passate. Ieri,
dalla breve finestra è svanito come
svanirà tra un istante, senza tristezza
né parole umane, sul campo del mare.
(Cesare Pavese)
NON CONSUMIAMO MARX (1969)
1 Ouvrez les fenêtres de votre coeur
2 Le vent se lève il faut tenter de vivre
3 Ne consommons pas Marx
4 Seul la vérité est révolutionnaire
5 L’immagination prend le pouvoir
6 Aimez-vous les uns sur les autres
7 Jeunes femmes rouges toujours plus belles
8 La poésie est dans la rue
9 Il faut du rouge pour sortir du noir
10 La revolution doit cesser d’être pour exister
11 Dessous les pavés c’est la plage
12 Je t’aime! Oh! Dites-le avec des pavés!!!
13 Embrasse ton amour sans lâcher ton fusil
14 Quand le doigt montre la lune l’imbecile regarde le doigt
15 L’action ne doit pas être une réaction mais une création
16 Si besoin était de recourir à la force ne restes pas au milieu
17 Ici, on spontane
18 Plus je fais l’amour plus j’ai envie de faire la révolution
Plus je fais la révolution plus j’ai envie de faire l’amour
19 La barricade ferme la rue mais ouvre la voie
20 Mao Tse Tung wan wan suyn
22. Musica-Manifesto n.1: Un volto, e del mare – Non consumiamo Marx
3 MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE:
1) POETICO – PAVESE MATTINO[1] - DONNA MARE NATURA AMORE.
2) DI STRADA – VENEZIA, GIUGNO 1968. BOICOTTAGGIO E LOTTA DI STUDENTI-OPERAI-INTELLETTUALI CONTRO LA BIENNALE. ENTE CULTURALE MERCIFICANTE A SOSTEGNO DI INTERESSI ECONOMICI MONOPOLISTI (MONTEDISON-CIGA) E DEL POTERE GOVERNATIVO. REGISTRAZIONI EFFETTUATE DAL COMPAGNO VENEZIANO P. PENSO.
3) MURALE-POLITICO – 20 SCRITTE SUI MURI DI PARIGI – MAGGIO 1968 – LOTTA CONTRO LO STATO CAPITALISTICO E PERSONALISTICO (DE GAULLE).
- SITUAZIONI UMANE DELLA LOTTA DI CLASSE NEL NOSTRO TEMPO, IN CUI IL MOMENTO AMOROSO-PAVESIANO RICEVE NUOVA PROSPETTIVA E SIGNIFICATO E PRASSI (EMBRASSE TON AMOUR SANS LAISSER TON FUSIL).[2]
- TECNICA COMPOSITIVA ELETTRONICA BASATA SU VOCI – REGISTRATE ELABORATE COMPOSTE – E DAL VIVO – SU MATERIALE ELETTRONICO ORIGINALE.
- 2 PARTI DI UN’UNICA COMPOSIZIONE:
A) UN VOLTO, E DEL MARE
B) NON CONSUMIAMO MARX
COMPENETRATE NELLA TECNICA, NEL MATERIALE, NEI TESTI, NEL SIGNIFICATO, NELL’AUDIZIONE, PER CUI NON È POSSIBILE L’ASCOLTO E LA COMPRENSIONE DI UNA PARTE SENZA L’ALTRA; PER CUI UN VOLTO, E DEL MARE SI ILLUMINA ALTRIMENTI CON NON CONSUMIAMO MARX (CON REQUIESCAT IN PACE PER MUSICISTI ESTETI RESTAURATIVI: MUSICA – NON MUSICA).
- UN TITOLO: MUSICA-MANIFESTO N.1.
PER PRECISARE L’INTENZIONE E LA FINALITÀ DI QUESTA MUSICA DA STRADA PER UN PUBBLICO ALTRO SULLA STRADA PER UNA PROVOCAZIONE E AGITAZIONE (PETER SCHNEIDER)[3] DELLA COSCIENZA NELLA LOTTA IN STRADA PER UN NUOVO INTERVENTO RADICATO AI MOTI DI STRADA DI LOTTA DI CLASSE.
- UNA DEDICA: A CARLOS FRANQUI, RIVOLUZIONARIO POETA CUBANO.[4]
(LN-Ricordi 468-469)
Informazioni di struttura (Appunti di Luigi Nono), in Luigi Nono, Musica-Manifesto n. 1, “I dischi del sole”, DS 182/84/CL, 1969 (TESTO BASE)
[1] In C. Pavese, Poesie edite e inedite, p. 160 , Einaudi, 1962.
[2] Slogan murale confluito nel testo dell’opera.
[3] Sociologo e saggista tedesco, rappresentante della SDS (lega degli studenti socialisti tedeschi).
[4] Cfr. testo n. 24, Luigi Nono. Scritti e colloqui, vol. I, pp. 471-472, Ricordi-LM.
[CD] Registrazione privata di “Un volto e del mare” in un esecuzione all’Holland Festival 1970,
Recording label: BMG Ricordi Notes: Per nastro magnatico ALN |