FONDAZIONE ARCHIVIO LUIGI NONO ONLUS
Epitaffio per Federico García Lorca No 1. España en el corazón
Tre studi per soprano solo, baritono solo, coro parlato e strumenti su testi di Federico García Lorca e Pablo Neruda.Data di composizione: Venezia 1951. (In partitura indicato 1952/53).
Testi: Federico García Lorca (Tarde), Pablo Neruda (La Guerra), Federico García Lorca (Casida de la rosa)
Organico: 2 Flauti, 1 Clarinetto piccolo in Mi bemolle, 1 Clarinetto in Si bemolle, 1 Clarinetto basso in Si bemolle, 1 Celesta (notazione a suoni reali), 1 Vibrafono, 1 Arpa (negli armonici è indicato l'effetto), 1 Pianoforte, 5 Violini, 4 Viole, 3 Violoncelli. Percussioni: 1 Triangolo, 4 Piatti sospesi (da piccolo a grande), A) 3 Tamburi militari e 1 Tamburo senza corde (da piccolo a grande) B) 2 Tom Tom e 2 Tamburi con corde (da piccolo a grande), C) 1 Tamburo con corde, 1 Grancassa e 2 Casse Chiare (da piccolo a grande).
Durata: 10' (in partitura indicati 13' ca).
Editore: Ars Viva Verlag, Mainz, AV 42. Studien-Partitur Edition AV 313 (1974), 1 volume contenente "Epitaffio n.1, 2 e 3", partitura scritta in Do. "Epitaffio n.1" appare suddiviso nei tre movimenti così intitolati; "Tarde" (Lorca), "La Guerra" (Neruda), "Casida de la rosa" (Lorca), con i rispettivi testi scritti a parte.
Prima esecuzione assoluta: Darmstadt, Kongressaal Mathildenhöhe 21 luglio 1952 (rassegna Musik den Jungen Generation III, durante l'Internationale Ferienkurse für Neue Musik, promosso dal Kranichsteiner Musikinstitute di Darmstadt).
Orchestra e coro costituiti da docenti e studenti dell'Internationale Ferienkurse e musicisti dell'Orchesters des Landestheathers di Darmstadt: Gabrielle Dumaine soprano; Hans Hildenbrand baritono; Bruno Maderna direttore.
Nota: come secondo movimento fu composto prima "Lenin" (inedito, conservato all'ALN), poi sostituito dall'attuale movimento. Nel programma di sala della prima assoluta, il secondo movimento è intitolato "Espana, envuelta en sueno".
Nonostante la rigorosa severità formalistica della tecnica musicale a cui si è votato, Nono è un artista impegnato. Guernica, la Spagna, la libertà sono elementi concreti della sua musica. A proposito della quale, a meno di voler riaprire per l’ennesima volta l’eterna discussione di principio sulla legittimità o meno d’una tecnica che prescinda dai fondamenti tonali, l’audizione dell’Epitaffio per Garcia Lorca vale a dissolvere quell’alone leggendario di oltranzismo scandaloso e d’improntitudine che i sussurri e pettegolezzi le avevano creato intorno. È la musica di un compositore che sa il fatto suo, ed ha i suoi alti e bassi (la disuguaglianza è consentita, quasi si vorrebbe dire, favorita dal frazionamento del lavoro in una complessa architettura di singole parti); anche quando non par bella, si segue agevolmente il filo del discorso e si riconosce di continuo l’intenzione espressiva, ora più ora meno felicemente attuata in concretezza d’immagini musicali.
La composizione fu condotta a termine fra il 1951 e il 1953. Consta di tre parti: España en el corazón, Y su sangre ya viene cantando, Romance de la guardia civil española. La prima e la terza parte fanno larga parte al canto, solistico e corale; la seconda è puramente strumentale, con flauto solista, e tiene press’a poco la funzione di un «adagio». La prima parte, a sua volta, è suddivisa in tre episodi (Tarde, La guerra, Casida de la rosa), di cui quello centrale è concitato e dinamico, e i due esterni di movimento lento e di carattere lirico.
Il primo pezzo è forse il più interamente riuscito dell’intera composizione, anche se nella terza parte ci siano punte di maggiore efficacia. Tarde («Sera») è una poesia interamente lirica, aliena da strepiti di guerra e da passioni civili: l’evocazione d’un paesaggio Andaluso, abitato infine dalla fuggitiva evocazione d’una «morenita de Granada». Un frammento di giovinezza. La voce del soprano e quella del baritono s’intrecciano sulle parole della poesia, quella cantando e questa recitando, poi a sua volta erompendo in canto. Il valore della composizione è interamente nella poesia timbrica. Questo elogio della bellezza timbrica, che spesso siamo soliti accordare alla musica contemporanea come una «fiche de consolation», quando proprio non si sa che altro diavolo lodarne, come quando si dice d’una ragazza che ha dei bei capelli, qui s’impone invece come una realtà che occupa tutto l’orizzonte della composizione. I suoni sospesi del vibraphon e i sapienti impasti dei legni, della celesta e dell’arpa evocano l’atmosfera d’una sera di giovinezza, con toni che hanno la finezza pittorica d’un Morandi.
Il secondo episodio, La guerra, su testo, non di Garcia Lorca, ma di Pablo Neruda, è violento, drammatico, affidato quasi interamente ad effetti di percussione. Svolge opportunamente la sua funzione di stacco violento tra il primo episodio ed il terzo, la Casida de la Rosa, che ritorna a toni pacati e lirici di intima poesia della natura.
Massimo Mila
(in: La rassegna musicale; A. 27, N. 3; Einaudi, Torino 1957 pp. 241-242)
Berlino, Konzertsaal der Hochschule für Musik, 4 ottobre 1957, Berliner Festwochen, Berliner Festwochen 1957. Berliner Philharmonische Orchester, direttore Hermann Scherchen.
New York, Kaufmann Hall, 9 aprile 1958, YM-YWHA, Musica Viva. Members of the Musica Viva Orchestra and speaking chorus, direttore James Bolle.
Liegi, Conservatoire Royal de Musique, 14 settembre 1961, Emission Françaises de la Radiodiffusion-Télévision Belge et A.S.B.L, Les Nuits De Septembre, Cinquième Festival de Musique et de Théâtre de Liege, Venise Splendeur du Monde. Orchestre Symphonique de Liège, Chœurs des Emissions françaises de la R.T.B. Raymonde Serverius soprano, Pierre Mollet baritono, Marcelle Mercenier pianoforte, Bruno Maderna direttore.
Lipsia, Kongresshalle, 10 settembre 1963, Radio DDR, Konzertjhar 1963-1964, Sinfoniekonzert. Rundfunk-Sinfonieorchester Leipzig, Rundfunkchor Leipzig. Simone Rist soprano, Frankreich Kurt Hübental baritono, Herbert Kegel direttore.
Rostock, Großes Haus, 20 marzo 1967, Volkstheather Rostock, Philharmonisches Orchester Rostock 1966/67, 7.Philharmonisches Konzert. Philharmonisches Orchestra, Gerd Puls direttore. Kammerchor, Günter Wolf maestro del coro.
Friburgo, Paulussaal, 31 gennaio 1983, Institute für Neue Musik, Staatliche Hochschule für Musik (in Zusammenarbeit mit dem Experimentalstudio der HSS des SWF), Horizonte, Musik von Luigi Nono. Ensemble des Instituts für Neue Musik: Albrecht Ampe flauto; Karl Gehweiler flauto; Margot Zimmermann clarinetto; Matthias Stich clarinetto; Alexander Wernet clarinetto basso; Elisa Agudiez pianoforte; Ingrid Sauter celesta; Constanze Scholl arpa; Eckart Lorenzen, Monica Belck, Adelheid Neumayer, Karin Schott, Constanze Seidel violino; Ludwig Hampe, Charlotte Geselbracht, Christian Goosses, Ulrike Kaufmann viola; Irgmard Kauffer, Hans Poser, Christine Theus violoncello; Gert Bauer, Andreas Boettger, Christian Dierstein, Victoria Ifrin, Peter Klinkenberg, Rumi Ogawa, Matthias Rueff, Olaf Tzschoppe percussioni. Chor des Instituts für Neue Music, Maria Oràn soprano, Rainer Pachner baritono. Arturo Tamayo direttore. Nota: l'esecuzione di cui sopra è riportata in due distinti programmi relativi alla stessa manifestazione, con la differenza che in uno di questi essa presenta la data del 6 dicembre 1982. Molto probabilmente si tratta dello stesso concerto nominato prima all'interno di un programma generale, relativo alla stagione musicale 1982/83, e poi in un programma forse successivo, più aggiornato e incentrato in particolare sulle sole esecuzioni di brani di Luigi Nono. (ALN)
Berlino, Kaiser-Friedrich-Gedächtniskirche, 10 febbraio 1991, Akademie der Künste Berlin, Experimentalstudio der Heinrich-Strobel-Stiftung des SWF, Inventionen '91, Musik im Februar. Membri della Berliner Cappella, membri del Boris Blacher-Ensembles, Peter Schwarz direttore.
Wiesbaden, Hessisches Staatsteather Wiesbaden, 17 maggio 1991, Internationale Maifestpiele 1991, Orchesterwerkstatt der musik-theater-werkstatt I, In memoriam Luigi Nono. Membri dell'Hessischen Staatsorchesters Wiesbaden, coro di studenti del Fachbereichs Musik der Johann-Gutenberg-Universität Mainz, Wolfgang C.Muller direttore.
Stoccarda, Theaterhaus Stuttgart, 10 ottobre 1992, Tage für Neue Musik Stuttgart, Luigi Nono. Coro dell'Ensemble Interferenz der Hochschule für Musik Stuttgart, Ingrid Schmithüsen soprano, Ludwig Grabmeier baritono, Hanna-Liska Aurbacher maestro del coro, membri della Radio-Sinfonieorchester Stuttgart, Peter Rundel direttore.
Moncton, École Bernice McNaughton, 2 aprile 1996, Le Choeur et l'Ensemble de Percussion du Département de Musique de l'Université de Moncton, Autour de la Méditeranée. Orchestra: Colette McLaughlin flauto; Fanie Frenette flauto; Don Desroches, Josée Gaudet clarinetto; Réjean Laforge clarinetto basso; Tam-Ca Vo-Van celesta; Michèle LeBlanc pianoforte; Dorothy Brzezicki arpa; Sean Bodreau vibrafono; Nadia Francavilla, Jocelyn Godin violino; Hibiki Kobayashi violino e viola; Jean-Luc Plourde viola; Christophe Both violoncello, Glen Deveau piatti; Stéphane Basque percussioni A); Michel Deschênes percussioni B); Jean Surette percussioni C). Choeur du Département de Musique de L'Université de Moncton: Joanne-Lise LeBlanc soprano; Bruno Cormier baritono. Friedemann Sallis direttore. Prima esecuzione in Canada.
Colonia, 12 novembre 1999, WDR, Neue Musik, Nachtstücke Espana en el Corazón. Rundfunksinfonieorchester Leipzig, Horst Neumann direttore.
Colonia, 2 settembre 2003, WDR 3, Neue Musik, MusikPassagen, Flutchpunkt Exil. Rundfunkchor und Rundfunksinfonieorchester Leipzig, direttore Horst Neumann.
New York, Lincoln Center, Avery Fischer Hall, 28 settembre 2003, American Symphony Orchestra 2003-2004 Season, The Artist's Consience. Eseguiti "Epitaffio N.1, 2 e 3". American Symphony Orchestra, Leon Botstein direttore.
Venezia, Teatro La Fenice, 14 ottobre 2004, La Biennale di Venezia e il Teatro La Fenice, 48.Festival Internazionale di Musica Contemporanea, Venezia la Musica il Mondo. Orchestra e Coro del Teatro La Fenice, Alda Caiello soprano, Roberto Abbondanza baritono, Piero Monti direttore del coro. Bernhard Kontarsky direttore.
Federico García Lorca, Tarde
Tres álamos immensos
y una estrella.
El silencio mordidio
por los ranas, semeja
una gasa pintada
con lunaritos verdes.
En el río,
un árbol seco,
ha florecido en círculos
concéntricos.
Y he sonado sobre las aguas,
a la morenita de Granada.
Pablo Neruda, La Guerra (1936)
España, envuelta en sueño, despertando
como una caballera con espigas,
te vi nacer, talvez, entre las breñas
y las tinieblas, labradora,
levantarte entre las ecinas y los montes
y recorrer el aire con las venas abiertas.
Pero te vi acatada en las esquinas
por los antiguos bandoleros. Iban
enmascarados, con sus cruces hechas
de víboras, con los pies metidos
en el glaciál pantano de los muertos.
Entonces vi tu cuerpo desprendido
de matorales, roto
sobre l'arena encarnizada, abierto
sin mundo, aguijoneado en agonia.
Hasta hoy corre el agua de tus peñas
entre los calabozos, y sostienes
tu corona de púas en silencio,
a ver quien puede más, si tus dolores
o los rostros que cruzan sin mirarte.
Yo viví con tu aurora de fusiles,
y quiero que de nuevo pueblo y pólvora
sacudan los ramajes deshonorados
hasta que tiemble el sueño y se reunan
los frutos divididos en la tierra.
La rosa
no buscaba la aurora:
casi eterna en su ramo,
buscada otra cosa.
La rosa,
no buscaba ni ciencia ni sombra:
confín de carne y sueño
buscaba otra cosa.
La rosa,
no buscaba la rosa.
Inmóvil por el cielo
buscaba otra cosa.
1. Epitaffio per Federico García Lorca (1952-53)
La musica di noi giovani è vita di noi uomini nella società umana. In questo fondamento vive la realtà del nostro lavoro. Questa è per noi l’unica possibilità di esistere e soltanto in questo senso possiamo oggi essere musicisti. Purtroppo questo non è chiaro a tutti tra noi. Oggi si parla troppo di problemi tecnici e questioni di ordinamento del materiale, come se in questo soltanto si fondasse il nostro scopo. Oppure si seziona la nostra musica come su un tavolo operatorio, come se fosse un fenomeno curioso, e alla fine si crede con grande orgoglio di avere espresso qualcosa di valido. Ma si parla e si scrive troppo poco del cuore della nostra musica, e cioè del nostro stesso cuore. Noi siamo del tutto coscienti di come e di che cosa noi realizziamo come musicisti, perché noi viviamo del tutto coscienti: perché l’uomo di oggi è vivo e sicuro – vivo nella vita – sicuro nell’oggi e nel futuro. Con sempre maggior forza egli sviluppa la sua arte e sempre più raggiunge la sua libertà. Noi viviamo in questa sicurezza e a partire da questa creiamo. Ogni altra concezione appartiene al passato: così come nel recente passato si polemizzava, nell’arte, contro certe storture della società, senza sollevarsi sopra lo spirito della ribellione e del rifiuto, come era per esempio la situazione dell’Espressionismo tedesco. La nostra realtà è esistenza e coscienza. Come noi siamo e come noi costruiamo la società, così la nostra musica appartiene agli uomini, nei quali noi ci riconosciamo, e vogliamo che questa nostra musica contribuisca a risvegliare nel nostro prossimo la stessa gioia e sicurezza che ci pervade. Nonostante tutti i tentativi oggi di uccidere lo spirito libero, nulla cade nel nulla della morte, ma tutto rimane e si sviluppa nella migliore delle realtà. Il canto della Spagna libera è intorno a noi e in noi, nonostante il tentativo di spegnerlo con l’assassinio di Federico Garcia Lorca. Questo meraviglioso andaluso, che “come un nero baleno, sempre libero”, ancora oggi va di città in città, di villaggio in villaggio, di porta in porta, cantando dell’amore, della gioia, e della fierezza di un popolo, è per noi giovani un maestro, un amico e un fratello, che ci indica il vero cammino, sul quale noi con la nostra musica si può essere uomo tra gli uomini. Nel riconoscimento e nella coscienza di questa necessità noi troviamo la forza per il nostro sviluppo.
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Luigi Nono. Scritti e colloqui, a cura di A.I. De Benedictis e V. Rizzardi, Ricordi-LIM («Le Sfere», 35), Milano 2001, vol. I, p. 421-422
TESTO BASE: Dattiloscritto ALN (tedesco), inedito.
IE parziale: Berliner Festwochen 1957 (programma di sala per il concerto del 4 ottobre), p. 8.
RT: LN-Stenzl, p. 118 (parziale);
LN-Feneyrou, p. 279 (parziale).
Il dattiloscritto reca il titolo «Einführung zu Luigi Nono “Romanze von der spanischen Gendarmerie” (vom Komponisten)»; si tratta dell’introduzione al Romance de la Guarda Civil Española, terzo Epitaffio composto nel 1953. Per il contenuto esso può comunque riferirsi all’intero ciclo delle tre composizioni intitolate Epitaffio a Federico García Lorca. Il testo, oltre ad alcune correzioni manoscritte di Nono, presenta i caratteristici segni di espressione che si utilizzano per la lettura ad alta voce: tra questi molte sottolineature, che sono state rese qui in corsivo. Non è stato possibile risalire alle circostanze precise in cui questo testo è stato letto o comunque diffuso, verosimilmente in occasione di una trasmissione radiofonica. Una parte (da «Il canto della Spagna libera» a «uomo tra gli uomini», seguita dalla frase conclusiva «Qui è il motivo del mio Epitaffio a Federico García Lorca») compare in LN-Stenzl come presentazione dell’intero trittico.
Traduzione dal tedesco di Veniero Rizzardi
- Juan José RAPOSO MARTÍN, Luigi Nono. Epitafios Lorquianos. Estudio musicológico y analítico, Hergué Editorial, La Palma del Contado (E) 2009.
[CD] CDMAD 027.1,
Recording label: Arkadia Performers: Lidia Marimpietri; Mario Borriello; Orchestra Sinfonica e coro della RAI Roma; dir. Bruno Maderna | |
[LP] Eterna 8 26 912, 1977
Performers: Roswita Trexler/Werner Haseleu, voci; Rundfunkchor Leipzig; Rundfunk-Sinfonie-Orchester Leipzig; dir. Horst Neumann | |
[CD] Berlin Classics 00214123BC, 1990
Performers: Rundfunkchor und Rundfunk SO Leipzig; dir. Horst Neumann | |
[CD] VKJK 9917 – 4, 1999
Recording label: MDR Performers: Rundfunkchor Leipzig; Rundfunk-Sinfonieorchester Leipzig; dir. Herbert Kegel |