FONDAZIONE ARCHIVIO LUIGI NONO ONLUS

Musiche per Manzù

Musica per il film Pace e guerra, per nastro magnetico monocanale
Main

Colonna sonora del documentario Pace e Guerra, prodotto dal Comitato Amici di Manzù (1969)

Data di composizione: 1969

Organico: nastro magnetico

Durata: 20 minuti

Editore: Ricordi, / nastro magnetico 131244

Synopsys

Musiche per Manzù, uno dei lavori elettroacustici meno conosciuti di Luigi Nono, fu realizzato dall’autore nel 1969 espressamente (ed è l’unico caso noto per Nono) come colonna sonora di un cortometraggio documentario intitolato Pace e Guerra, prodotto indipendentemente – cioè senza l’apporto di alcuna struttura produttrice cinematografica privata o pubblica – dal Comitato Amici di Manzù (poi Fondazione Manzù). Tuttavia esso è compreso anche nel catalogo Ricordi, come brano autonomo: come tale esso può essere noleggiato e diffuso in concerto, scorporato dall’audiovisivo per il quale fu concepito, e per di più lo si ascolterebbe così in una forma acustica sostanzialmente differente da quella esistente sul cortometraggio. Prima ancora che una disamina della struttura e delle particolarità semantico-espressive di questo unicum noniano […] occorrerà mettere alla prova di fonti e documenti il ventilato ‘doppio statuto’ del brano; e, quand’anche acquisito, chiedersi se la rispettiva forma acustica debba essere differente – come recitano attualmente le fonti – nei due casi. Dato il rilievo problematico di questa crux, se ne danno sin d’ora le coordinate essenziali: la durata del cortometraggio Pace e Guerra, per il quale Nono realizzò la colonna musicale originale su nastro magnetico, è di 14’07”; la colonna musicale di Nono, cui verrà missato in seguito il sonoro di un testo letto da Manzù, dura 14’03” e presenta una fisionomia acustica continua, senza interruzioni del suono o cesure di silenzio tra strutture sonore, nonostante vi si indovini un montaggio (perlopiù in dissolvenza incrociata) di sequenze differenti. La durata della composizione elettroacustica intitolata Musiche per Manzù, presente nel catalogo Ricordi (numero d’edizione 131244), è invece di 17’20”: il brano consta di 11 distinte sequenze, variabili in lunghezza da un minimo di 15” a un massimo di 4’10”, sempre separate tra loro da silenzi lunghi 7-9”; queste sequenze sono le stesse che si ritrovano montate nella colonna sonora di "Pace e Guerra", tra l’altro in un ordine sequenziale pressoché identico alla loro disposizione nel nastro Ricordi. […]Le fonti documentarie immediatamente successive alla sua ultimazione sembrano presupporre un Nono orientato a considerare il nastro essenzialmente una ‘colonna sonora’, più che una composizione autonoma: nella lettera a Clausetti, Nono lo avverte che per i diritti il Comitato Amici di Manzù avrebbe provveduto a contattare Casa Ricordi; ciò non avverrà prima del 1973, ma questo rinvio al soggetto produttore del corto potrebbe testimoniare che Nono, nell’immediato, si aspettava diffusioni pubbliche del brano solo attraverso l’audiovisivo.

Anche sul contratto di cessione dei diritti a Ricordi, datato 26 settembre 1969, viene aggiunta una seriore nota manoscritta (non di Nono) in cui si indica che il brano è stato pensato come ‘musica per film’. Le schede di lavorazione dei 4 nastri-copia di Ricordi registrano tuttavia una circolazione, se pur esigua, del brano (6 movimentazioni in tutto) a partire dal ’75: pur senza consentire la definizione delle circostanze di noleggio, questi movimenti certificano una minima tradizione esecutiva del brano, forse autorizzata, o tollerata, da Nono per Ricordi, a causa della scarsa circolazione del corto. È comunque certo che nessuna esecuzione di Musiche per Manzù fu curata e sovrintesa da Nono in persona.

Peraltro, le fruizioni di colonne sonore al di fuori del loro contesto originario sono ormai prassi consolidata, e potrebbero essere invalse anche per un lavoro che, pur occasionale e costruito su una griglia temporale ‘astratta’ rispetto ai materiali, non manca di qualità specifiche, e nasce comunque da una precisa volontà di Nono di onorare un impegno con una nuova produzione, senza far ricorso in blocco (come preventivato, in un primo momento, da Mario Bernardo) a suoi brani preesistenti.

Rimane l’interrogativo sull’alterità della versione Ricordi (cioè le 11 sequenze staccate) rispetto alla continuativa colonna sonora di Pace e guerra; tale alterità potrebbe essere stata originata da un incidente di trasmissione; ad esempio, l’assenza, presso lo Studio di Fonologia, di un montato sonoro definitivo. In tal caso i nastri Ricordi (ammesso che siano uguali tra loro) sarebbero una copia delle sequenze prima del montaggio conclusivo, cioè lo stadio elaborativo del brano immediatamente precedente all’ultimo, e sono state trasmesse in questa forma a Ricordi per una loro funzione strettamente utilitaria (come, ad esempio, gli adempimenti SIAE). Questa ipotesi, che identificherebbe dunque le Musiche per Manzù esclusivamente con la colonna sonora del corto, è tuttavia solo una delle possibili, formulabile accanto a quelle che prevedono una diversità, costitutiva oppure incidentale, dei due testi. L’assenza di rilevanti documenti ha qui il suo peso: nessuna fonte acustica di Musiche per Manzù è sopravissuta presso l’Archivio sonoro dello Studio di Fonologia della RAI di Milano, e i documenti d’archivio ivi conservati (sommati alle testimonianze orali di chi era vicinissimo al lavoro di Nono, in primis Marino Zuccheri), se chiariscono alcuni passaggi, non ne risolvono altri. Gli interrogativi su testo e status di Musiche per Manzù rimangono, al momento, aperti.

Alessandro Mastropiero

(da Luigi Nono: le opere degli anni '60 e '70, Atti dell'incontro internazionale di studi, Venezia, 15-17 novembre 2001, a cura di A. C. Pellegrini, E. Schaller)

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