FONDAZIONE ARCHIVIO LUIGI NONO ONLUS
2° No hay caminos, hay que caminar…..Andrej Tarkowskij
per sette cori [gruppi strumentali]Data di composizione: 1987
Organico: 2 Flauti (il 1° anche Ottavino); 2 Clarinetti in Si♭ (il 1° anche Clarinetto piccolo in Mi♭); 4 Trombe in Do, 4 Tromboni; 2 Gran Casse, 2 Timpani, 8 Bongos; Violini I, Violini II, Viole, Violoncelli, Contrabbassi Coro 1: 1°, 2°, 3° Tromboni, Timpani, Gran Cassa Coro 2: 7 Violini I, 7 Violini II, 6 Viole, 7 Violoncelli; 6 Contrabbassi Coro 3: 1° I Violino solo, 1° Flauto (anche Ottavino), 1° Tromba in Do, 2 Bongos (acuto e medio) Coro 4: 1° II Violino solo, 1° Clarinetti in Si♭ (anche Clarinetto piccolo in Mi♭), 2° Tromba in Do, 2 Bongos (acuto, medio e basso) Coro 5: 2° I Violino solo, 2° Flauto, 3° Tromba in Do, 2 Bongos (acuto e medio) Coro 6: 2° II Violino solo, 2° Clarinetti in Si♭, 4° Tromba in Do, 2 Bongos (acuto, medio e basso) Coro 7: Timpani, Gran Cassa, Viola sola, Violoncello solo, Contrabbasso solo, 4° Trombone
Dedica: "A Effe”
Durata: 20’
Editore: Ricordi, 134518 (1987)
Committente: Suntory Center, Tokyo
Prima esecuzione assoluta: Tokyo, Suntory Hall, 28 novembre 1987, Suntory Hall International Program for Music Composition 1987; Tokyo Metropolitan Orchestra – Ken Takaseki, direttore
L’ultima pagina sinfonica di Nono si riferisce, nel titolo, a una frase che il compositore vide come una illuminazione e che può fungere da motto per la sua ricerca. Nono racconta di aver letto sul muro di un chiostro a Toledo questa iscrizione: «Caminantes, no hay caminos, hay que caminar». O voi che camminate, non vi sono strade, c’è da camminare; non esistono percorsi segnati, strade certe e sicure, bisogna rifiutare i dogmi e le vie predeterminate per aprirsi all’utopia, alla ricerca incessante, quella del Wanderer o di Prometeo. «È il mare sul quale si va inventando, scoprendo la rotta», commenta Nono (in una intervista del 1987 con Enzo Restagno).
A frammenti la frase spagnola avrebbe dovuto fornire i titoli (ciascuno accompagnato da una dedica) a una trilogia di opere sinfoniche. Il primo pezzo fu 1°) Caminantes…Ayacucho per contralto, flauto basso, organo, 2 cori, orchestra a 3 cori e live electronics, su testo di Giordano Bruno, creato a Monaco il 25 aprile 1987. Il secondo pezzo è quello che si ascolta oggi, il terzo divenne non più un pezzo orchestrale, ma “Hay que caminar” soñando per due violini (1989): l’ultima opera di Nono. 2°) No hay caminos hay que caminar… Andrej Tarkowskij dedicato al regista sovietico prematuramente scomparso, fu composto anch’esso nel 1987 ed eseguito per la prima volta a Tokyo il 28 novembre 1987, diretto da Ken Takaseki.
In questo suo ultimo lavoro sinfonico Nono divide l’orchestra in sette “cori”, in 7 gruppi strumentali che devono disporsi davanti e intorno al pubblico.
Sul palco, insieme con il direttore, stanno il Coro 1 (3 tromboni, timpani, gran cassa) e il Coro 2 (7 violini I, 7 violini II, 6 viole, 7 violoncelli, 6 contrabbassi). A sinistra del pubblico si dispongono il Coro 3 (violino solo, flauto, tromba, 2 bongos) e il Coro 6 (violino solo, clarinetto, tromba, 2 bongos), a destra il Coro 4 e il Coro 5, i cui strumenti corrispondono rispettivamente a quelli del Coro 6 e del Coro 3. Alle spalle del pubblico sta il Coro 7 (timpani, gran cassa, viola, violoncello, contrabbasso, trombone).
Era necessario descrivere sommariamente questa disposizione perché fa parte della concezione del pezzo: ancora una volta qui Nono lavora sul suono e sullo spazio, intrecciandoli in un tempo sospeso, creando un magico gioco che comporta un ripensamento radicale dei reciproci rapporti che si stabiliscono fra le dimensioni del suono, dello spazio, del tempo. In questo radicale ripensamento dopo il 1980 Nono si era quasi sempre servito dei mezzi offerti dallo Studio Sperimentale di Friburgo per l’elettronica dal vivo; 2°) No hay caminos hay que caminar… Andrej Tarkowskij vi rinuncia, proseguendo però la meditazione che l’ultimo Nono compie sul suono e sullo spazio in modo sempre più spoglio ed essenziale, e spingendosi ancora una volta ai limiti dell’udibile nella regione dove il suono confina con il silenzio. Lo spazio è fatto risuonare in modi sempre diversi e il suono viene scavato e si anima con una inquietudine incessante, attraverso variegati modi di emissione o le sfumature dei microintervalli (inferiori al semitono). La partitura dell’ultimo pezzo per orchestra di Nono, con l’eccezione soltanto di qualche battuta, ruota intorno al suono Sol e alle sue alterazioni di semitono: a leggerla da questo punto di vista appare povera, fin troppo spoglia; ma in essa divengono fondamentali le differenziazioni timbriche, dinamiche e di registro inseparabilmente dal movimento del suono nello spazio. In un contesto così rarefatto, alle soglie del silenzio, il minimo gesto assume un eccezionale rilievo: i percorsi degli strumenti a percussione da un gruppo all’altro costituiscono di per sé una trama di coinvolgente, tesa evidenza; la varietà delle tecniche di emissione viene valorizzata con magica intensità, e altrettando accade per il mutare di un timbro, per l’entrata o per l’improvviso silenzio di uno strumento. Attraverso la scrittura a 7 cori lo spazio sonoro è costantemente mosso e animato come con gli strumenti dello studio di Friburgo. Nella estrema rarefazione della scrittura si riconosce, credo, la tensione a una assoluta interiorizzazione e la voce di una totale solitudine.
Paolo Petazzi
(tratto dal catalogo Con Luigi Nono. Festival internazionale di musica contemporanea, La Biennale di Venezia, 1992-93, Ricordi, Milano 1993, pp. 128-129)
Leningrad, Bolshoi Hall, Leningrad Philharmonic, 20 maggio 1988. Musica per l'Umanità, Pace e l'Amicizia fra i Popoli - III Festival Internazionale nell' URSS (prima esecuzione in URSS). Orchestra Sinfonica Academica della Filarmonica Schostakovic di Leningrado – Jansug Kakhidze, direttore
Donaueschingen, Baar-Sporthalle, 22 ottobre 1989. Donaueschinger Musiktage 1989 (prima esecuzione in Germania). Sinfonieorchester des Südwestfunks – Michael Gielen, direttore
Venezia, Chiesa di S. Stefano, 15 giugno 1993. Festival Internazionale di Musica Contemporanea / La Biennale di Venezia in collaborazione con il Teatro della Fenice - “Con Luigi Nono” (prima esecuzione in Italia). Basel Sinfonietta, Ensemble Modern – Emilio Pomarico, Kasper De Roo, direttori
Köln, Philharmonie, 10 ottobre 1992. Forum Junger Komponisten. MDR-Sinfonieorchester – Friedrich Goldmann, direttore
Berlin, Philharmonie, 5 – 7 dicembre 1997. Berliner Philharmoniker – Claudio Abbado, direttore
Madrid, Auditorio Nacional di Música, Sala Sinfónica, 24 aprile 1999. Pro Música, La Música de Nuestro Tiempo III (prima esecuzione in Spagna). Orquesta Sinfónica de Galicia – José Ramón Encinar, direttore
Paris, Cité de la Musique, 1 - 2 ottobre 1999. Festival d’Automne à Paris (prima esecuzione in Francia). Sinfonieorchester des Südwestfunks – Emilio Pomarico, direttore
Köln, Funkhaus Wallrafplatz, Philharmonie, 31 marzo e 27 aprile 2001. Neue Musik - Musik der Zeit. WDR Sinfonieorchester Köln – Emilio Pomárico, direttore
Köln, WDR3, 7 aprile 2002. Neue Musik. WDR Sinfonieorchester Köln – Emilio Pomárico, direttore
London, Southbank Centre, Queen Elizabeth Hall, 1 ottobre 2007. “Luigi Nono: Fragments of Venice” (prima esecuzione nel Regno Unito). London Sinfonietta – Diego Masson, direttore
- Nicola CISTERNINO, Luigi Nono- Andrej Tarkovskij: Caminantes sulla via del silenzio, in: Andrej Tarkovskij e la musica, a cura di Roberto Calabretto, Quaderni di M/R 58, LIM, Milano, 2010, pp. 275-288
- Jimmie LEBLANC, Luigi Nono et les chemins de l'écoute. Une analyse de No hay caminos Hay que caminar… Tarkovskij, per 7 cori (1987), L'Harmattan, Paris, 2010
- Erik ESTERBAUER, Eine Zone des Klangs und der Stille. Luigi Nonos Orchesterstueck 2° No hay caminos, hay que caminar.....Andrej Tarkowskij, Koenigshausen & Neumann, Würzburg, 2011
[DAT] Registrazione privata di un’esecuzione a Colonia del 31/3/2001,
Interpreti: WSO, dir. Emilio Pomarico | |
[CD] E 8741, 1990
Casa discografica: Astrée Interpreti: SO des SWF; dir. Michael Gielen Note: Registrazione dal vivo a Strasbourg 17/09/1989 |
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[CD] DGG 437 840-2, 1996
Casa discografica: Deutsche Grammophon Interpreti: Ensemble Anton Webern; dir. Claudio Abbado | |
[CD] WWE 1CD 31822, 2001
Casa discografica: Col legno Interpreti: SinfonieorchesterBasel; dir. Mario Venzago |