FONDAZIONE ARCHIVIO LUIGI NONO ONLUS
Découvrir la subversion. Hommage à Edmond Jabès
per contralto, voce recitante, flauto, tuba, corno e live electronicsData di composizione: 1987
Testo: Edmond Jabès (Petit Livre de la subversion hors de soupçon – in francese e tedesco)
Organico: Contralto, Basso, Voce Recitante; Flauto; Corno in Fa, Bassotuba; live electronics
Dedica: nel titolo ["a Edmond Jabès"]
Durata: 30’
Editore: Ricordi, ritirato
Prima e unica esecuzione: Paris, Théâtre National de Chaillot, 5 ottobre 1987. Festival d’Automne 1987; Susanne Otto, contralto – Christof Rausch, basso – Evelyne Didi, voce recitante – Roberto Fabbriciani, flauto, Giancarlo Schiaffini, tuba, Martin Walz, corno – Experimentalstudio Heinrich Strobel Stiftung des Südwestfunks, live electronics – Luigi Nono, Hans-Peter Haller, Rudolf Strauss, regia del suono – Bernd Noll, Rolf Pfäffle, technici del suono
Dichiarazione del Comitato per l’Edizione delle Opere di Luigi Nono
Il comitato per l’edizione delle opere di Luigi Nono, costituito da Hans Peter Haller, André Richard, Jurg Stenzl, Alvise Vidolin e, per Casa Ricordi, Mimma Guastoni e Luciana Pestalozza, riunitosi il giorno 28 settembre 1992 a Milano, ha esaminato la situazione dei due lavori inediti di Nono, presenti nel catalogo delle opere, Découvrir la subversion: hommage à Edmond Jabès e Post-Prae-Ludium n. 3 “Baab-arr”.
Riguardo a Découvrir la subversion: hommage à Edmond Jabès il Comitato prende atto che l’esecuzione di Parigi è stata un’improvvisazione guidata da Nono su un catalogo di suoni precedentemente studiati con gli interpreti ed organizzati nell’esecuzione dal compositore stesso, secondo una propria idea compositiva, non ancora definita con una partitura. Nella stesura della partitura era consuetudine di Nono di intervenire e modificare quanto sviluppato nell’esecuzione (tra i tanti esempi storici, si ricorda in particolare quello di Omaggio a Kurtàg). Sarebbe pertanto assolutamente arbitrario presentare una partitura ricostruita sull’esecuzione stessa. Ne consegue l’impossibilità di autorizzare nuove esecuzioni.
(tratto da A proposito di Découvrir la subversion: hommage à Edmond Jabès e Post-Prae-Ludium n. 3 "Baab-arr" di Luigi Nono, Ricordi, Milano 1993, p. 11)
H. P. Haller, "Considerazioni sulla possibilità di rieseguire Découvrir la subversion: hommage à Edmond Jabès di Luigi Nono", in: A proposito di Découvrir la subversion: hommage à Edmond Jabès e Post-Prae-Ludium n. 3 'Baab-arr' di Luigi Nono, Ricordi - Comitato per l'Edizione delle Opere di Luigi Nono, Milano, Ricordi, 1993, p. 6-10.
L'autore della presente relazione ha avuto a disposizione le seguenti fonti di Découvrir la subversion: hommage à Edmond Jabès:
1) Blocco formato A3, 3 fogli.
Primi abbozzi che risalgono probabilmente all'autunno 1986. In questo schizzo - Partitura 1 - sono indicati tutti i solisti.
2) Blocco formato A3, 4 fogli
Prime indicazioni sugli ambiti di estensione e trasposizioni per contralto, basso, corno e tuba. Su un foglio è scritto a lettere maiuscole il nome 'Jabès', con una freccia su una combinazione di numeri e le parole: voce cor., archi, probabilmente schizzi per Caminantes....
3) Blocco formato A3, 10fogli:
3 fogli con schizzi per Risonanze erranti
2 fogli con schizzi per Caminantes .... Ayacucho
3 fogli con schizzi per Jabès. Su una pagina è riportata la data di giovedì 10.12.1986. Nel periodo che va dall'8 al 19.12.1986 Nono lavorò all'Experimentalstudio di Friburgo.
1 foglio con schizzi per Risonanze e Caminantes. Luigi Nono contraddistingue gli schizzi per Caminantes con l'indicazione 'München', la città in cui ebbe luogo la prima esecuzione assoluta il 25.4.1987.
1 foglio con schizzi per 'München' e Jabès.
4) Blocco formato A4, 8fogli
Solo schizzi per Jabès con singole indicazioni di ambiti di estensione e di trasposizione (organico identico a quello della prima esecuzione assoluta). Ulteriori estese indicazioni relative all'elaborazione elettronica del suono.
5) Blocco formato A4, 6 fogli
Fogli 1 e 2: elaborazione del testo. Foglio 1 = testo originale (francese), foglio 2 = traduzione italiana di Nono di estratti del testo.
Fogli 3 e 4: testi per Susanne (Contralto) ed Evelyne (voce recitante) separati. Testi (in data successiva) per Evelyne in lingua originale, per Susanne in tedesco. Sul foglio 3 si trova anche uno schizzo relativo alla disposizione dei 6 solisti. R1 - R4 sono le posizioni per Roberto (flautista); in questa pagina sono inoltre riportati i primi numeri del programma per l'elaborazione del suono e una suddivisione in 8 parti (nella prima esecuzione assoluta vi furono solo 7 parti).
I fogli 5 e 6 sono di nuovo schizzi per Caminantes (München)
6) Blocco formato A4, 8 fogli
Scelta definitiva degli estratti di testo con numerazione. I numeri di questi gruppi di testo si trovano negli abbozzi di partitura 2 e 3. Fogli 1 e 2 = 9 testi in lingua francese e tedesca per Susanne. Nono ha indicato 5 numeri di testo; probabilmente un'ulteriore scelta.
Fogli 3 - 8 = 9 testi solo nella lingua originale per Evelyne.
7) Blocco formato A4, 7 fogli.
Abbozzo di partitura 2, foglio 1 (2 volte), con e senza indicazioni di testo. In questo abbozzo di partitura sono indicate con precisione le singole parti 1 - 7 (cfr. 5, in cui la suddivisione è ancora in 8 parti). Buone indicazioni per i movimenti delle tre voci (contralto, basso e voce recitante) davanti al microfono. Sono annotate anche relazioni di carattere musicale, per esempio fra contralto, basso e tuba (p. 2), ambiti di estensione, piccole cellule melodiche (quasi 'neumi') e 'passeggiate' del flautista (cfr. 5).
8 programmi per live electronics (elaborazioni elettroniche del suono).
A p. 1 si trova l'unica indicazione di durata = 2 - 3 minuti.
Questo abbozzo di aprtitura (2) è stato realizzato nei giorni fra il 25 e il 27 maggio 1987 nello Studio di Friburgo (nella pagina con il titolo è indicata la data).
8) Blocco formato A4, 7 fogli
Aboozzo di partitura 3 per la prima assoluta del 5.10.1987 a PArigi. Come l'abbozzo di partitura 2, ma con annotazioni ancora più dettagliate - in parte inserite ancora nel corso della prova generale - in particolare per Roberto (flautista). Indicazioni più precise sui percorsi fra le posizioni R1 - R4. Mentre nell'abbozzo di partitura 2 sul foglio 1 è ancora possibile trovare un'indicazione di durata di 2-3 minuti, in questo schizzo non è riportata alcuna funzione temporale. I movimenti 'melodici' peri 5 solisti (contralto, basso, corno, tuba e flauto) sono stati elaborati singolarmente e provati il 14 e il 15 settembre 1987 nello Studio sperimentale di Friburgo e prima dell'esecuzione di Parigi, ma non fissati per iscritto. In concerto i solisti dovevano innanzitutto improvvisare, mentre il compositore dalla sua postazione di regia del suono in certo modo dirigeva gestualmente le diverse 'entrate'. Le altezze prescritte erano importanti sopratutto per l'elaborazione elettronica del suono, anch'essa operata nello Studio di Friburgo. Per la prima assoluta di Parigi copie di questo abbozzo di partitura (3) furono messe a disposizione dei solisti in funzione di 'parti'.
9) Due fogli formato A4.
Con annotazioni sotto forma di indicazioni estemporanee, come date attraverso un altoparlante, datati Parigi, 2.10.1987.
10) PRecisa documentazione tecnica per l'elaborazione elettronica del suono.
11) Conversazioni personali con Luigi Nono durante il lavoro di prova.
12) Copia del nastro (registrazione a cura della Radio rancese) dell'esecuzione di Parigi.
13) Edmond Jabès, Le petit livre de la subversion hors de soupçon, Gallimard 1982.
14) Edmond Jabès, Das kleine unverdächtige Buch der Subversion, Carl Hanser Verlag, 1985.
Nomi dei solisti: Susanne Otto, contralto / Christoph Rausch, basso / Evelyne Didi, voce recitante / Roberto Fabbriciani, flauti / Martin Walz, corno / Giancarlo Schiaffini, tuba.
Negli abbozzi Nono scrive solo i nomi propri dei solisti.
Le proporzioni relativamente consistenti del materiale disponibile propongono un interrogativo: è ancora possibile eseguire questa composizione di Nono (Hommage à Jabès)? Ritengo che la domanda esiga una chiara risposta negativa, che ora motiverò.
Chi conosceva il processo compositivo di Luigi Nono, le fasi che caratterizavano la genesi di una sua composizione, sa che Nono raccoglieva dapprima molto 'mattoni musicali', destinati a essere poi integrati fra loro, in una seconda fase di lavoro, per andare a costituire la composizione definitiva: 'mattoni' come temi generali e specifici, scelta degli interpreti, ambiti di estensione, timbri strumentali e voci, testi (contenuti - parola cantata), struttura o combinazioni di suoni - originali o ampliate elettronicamente -ecc... Questi 'mattoni compositivi' venivano elaborati da Nono insieme ai solisti e ai tecnici (lavoro d'équipe!). Ci sono esempi che mostrano come Nono, nel corso del vero lavoro compositivo, dopo aver elaborato alcuni alcuni elementi, li ha tagliati, eliminati. Il materiale che noi abbiamo oggi a disposizione rappresenta una raccolta di elementi di base, di 'mattoni compositivi', nella quale sono già inserite le prime strutture di una successiva composizione, per esempio la suddivisione dello svolgimento complessivo in sette parti. Ciò che tuttavia manca - e che l'autore della presente relazione ritiene essere di fondamentale importanza - sono strutture temporali, indicazioni di durate per le singole voci, per gli strumenti, per le sette parti. La successione degli eventi musicali dei diversi solisti (interazioni) è molto imprecisa, a volte essi sono addirittura notati come simultanei. Luigi Nono, in occasione della prima ssoluta di Parigi del 5.10.1987, cercò di sopperire a questa mancanza di funzioni temporali con gesti personali, puramente emozionali. Dall'incisione su nastro, marcatamente influenzata dalle condizioni acustiche, non è sempre possibile riconoscere le entrate delle diverse voci e gli effetti di dissolvenza musicale cra gli interpreti, cosicché non siamo in frado, sulla base di di questo documento sonoro, di operare una ricostruzione delle strutture temporali. Da una sorta di piccola inchiesta fra tre solisti è risultato che essi oggi non ricordano più o ricordano solo in modo molto impreciso le indicazioni date da Nono - sulla base di una intuizione del momento - durante il concerto di Parigi.
In un colloquio del settembre 1986 Luigi Nono mi disse che desiderava, nella composizioni che aveva progettato per strumento solo, lasciare maggiori spazi di libertà, che avrebbero consentito all'esecutore una più diretta partecipazione personale alla creazione musicale. Egli realizzò concretamente questa idea nel suo primo pezzo per strumento solista, Post-Prae-Ludium per Donau per tuba, con improvvisazioni dell'esecutore su segni grafici e ambiti di altezza dati, nel quadro di un modello precisamente determinato sul piano temporale. Una composizione d'insieme di Nono come Jabès è però difficilmente immaginabile in questa forma, e non è possibile paragonare le strutture ai citati spazi di libertà di un pezzo per strumento solista. Il primo tentativo di Nono in questa direzione, la prima assoluta di Omaggio a György Kurtág che ebbe luogo il 10 giugno 1983 a Firenze, non ebbe buon esito. Una partitura definitiva e stesa per iscritto in tutti i dettagli fu eseguita per la prima volta a Torino il 6 giugno 1986, dunque all'epoca dei lavori preparatori per Hommage a Edmond Jabès. Mai, nel corso dei numerosi colloqui di Friburgo e Berlino, Nono ha accennato alla possibilità di ripetere un esperimento cmome quello di Kurtág. Se si analizza il piano di lavoro per la preprazione di Hommage a Edmond Jabès (1.7.1986 - 5.10.1987 con lunghe interruzioni), non si può fare a meno di notare quanto Nono in questo periodo fosse impegnato sul piano compositivo: 10.6.1987 Omaggio a György Kurtág a Torino; nel settembre 1986 fu portata a compimento la versione definitiva della partitura di Risonanze erranti; 17.10.1987 Post-Prae-Ludium, solo per tuba, a Donaueschingen; 25.4.1987 prima assoluta di Caminantes ... Ayacucho a Monaco; e infine No hay caminos, hay que caminar... Andrej Tarkoviskij per 7 cori (orchestra) il 28.11.1987 a Tokyo. Nel frattempo Luigi Nono realizzò le regie del suono di concerti importanti, sopratutto con Prometeo, il 12 e 13.8.1987 a Francoforte e dall'1 al 9.10.1987 a Parigi. In questa situazione è dunque comprensibile che Nono abbia raccolto su un solo blocco di appunti in maniera disordinata idee compositive e 'mattoni' per tre composizioni (cfr. 3 = blocco formato A3). In questo contesto è molto interessante anche il testo di Nono 'Pour Edmond Jabès", inserito nel programma di sala di Parigi, p. 204; egli conclude qui le sue riflessioni con le parole:
Il n'y a pas de chemins
il faut marcher
Si tratta della traduzione di un'iscrizione posta sul moro del monastero di Toledo, che sarebbe divenuta anche il titolo della nuova opera per ochestra di nono (Tokyo, 18.11.1987):
No hay caminos Non ci sono sentieri
hay que caminar bisogna camminare
A questo si aggiunse il fatto che le condizioni di salute di Nono non erano buone. vorrei pertanto affermare che Nono il 5.10.1987, nonostante gli intensi lavori preparatori, non aveva ancora portato a termine la composizione di Découvrir la subversion: hommage à Edmond Jabès; in concerto fu realizzata una sequenza, di estremo interesse dal punto di vista musicale, creata sulla base di nuovi 'mattoni compositivi': una buona anteprima. Le fonti citate all'inizio della presente relazione rappresentano dunque un importante contributo musicologico per un riesame scientifico della produzione compositiva complessiva di Luigi Nono. Una nuova esecuzione non è tuttavia da considerarsi, sulla base delle presenti ricerche, possibile.
- Hans Peter Haller, Jürg Stenzl, A proposito di Découvrir la subversion: hommage à Edmond Jabès e Post-Prae-Ludium n. 3 'Baab-arr' di Luigi Nono, Ricordi - Comitato per l'Edizione delle Opere di Luigi Nono, Milano, Ricordi, 1993, p. 6-10 (di 31).
- Laurent Feneyrou, ...Le silence infini de nos communes paroles...Edmond Jabès - Luigi Nono, une interprétation Hébraïque, in Atti del convegno La nuova ricerca sull’opera di Luigi Nono (Fondazione Cini, XX), a cura di G. Borio, G. Morelli e V. Rizzardi, Firenze, Olschki 1999, pp. 155-170
- Francisco DECO, Edmond Jabès y Luigi Nono, Découvrir la subversion, in: Cédille. Revista de estudios franceses, 10 (2014), pp. 115-128